Inserimento al nido: una prova per tutte le mamme, ma la nostra Tagesmutter ci può aiutare

L’inserimento al nido: una sorta di primo “debutto in società” che richiede la mediazione degli adulti

L’inserimento al nido richiede tempo e cura. Spesso le mamme lo vivono come una grande fatica emotiva e organizzativa ma credo lo si possa vedere anche come momento costruttivo per il nostro bimbo. Lo aiutiamo ad entrare in un gruppo per la prima volta, un’emozione irripetibile sia per la mamma che per lui.

Lo portiamo finalmente a giocare con altri bimbi, i suoi primi amici, ma abbiamo paura che senza di noi faccia fatica ad ambientarsi, che gli altri bambini non lo accolgano subito nei loro giochi e questo ci crea tensione.

L’inserimento è importante anche per il gruppo

Una cosa che forse ci sorprenderà è che l’inserimento è importante per il nostro bambino ma anche per il gruppo di bimbi con cui dovrà giocare d’ora in poi. Quando si aggiunge un bimbo nuovo, il gruppo cambia perché non è la semplice somma di identità individuali ma nasce dall’interazione tra i bambini. Cambiano gli equilibri emotivi e bisogna dare un tempo perché tutte le emozioni si ricalibrino nel modo giusto e si possa giocare di nuovo tutti insieme.

Qual è la durata ideale del periodo di inserimento?

In “epoca Covid” negli asili comunali, viste le classi numerose, sono stati sperimentati inserimenti accelerati di soli tre giorni, per limitare la presenza delle mamme. Nei nidi famiglia non si sceglie questo approccio. Il comfort emotivo favorito nel nido famiglia è un plusvalore per l’apprendimento del bambino, per poterlo raggiungere bisogna dedicare al bambino anche un paio di settimane a volte perché si inserisca nel nuovo ambiente e con le nuove persone nel modo più graduale possibile.

Come è strutturato l’inserimento in un nido famiglia?

Il primo giorno di inserimento il bimbo si trattiene nel nuovo gruppo per un’ora sola e in presenza della mamma. Il secondo giorno la mamma si congederà dal piccolo e lo lascerà per circa mezz’ora affidato alla Tagesmutter. Nei giorni successivi il tempo di permanenza si protrarrà in modo progressivo, fino a coprire tutto l’orario del nido, compreso il riposino a metà giornata.

Ora sì che la mamma è sempre la mamma!

Ho parlato fin qui solo della madre come cooperatrice unica dell’inserimento insieme alla Tagesmutter: la ragione è che la mamma per il suo bambino è insostituibile sotto l’aspetto emotivo ed è perciò fondamentale che sia lei e nessun altro familiare a dedicarsi all’inserimento del suo piccolo al nido. La madre si assumerà così davanti al figlio la responsabilità del distacco: il suo piccolo passerà letteralmente dalle sue braccia a quelle della Tagesmutter. La mamma non potrà andarsene in un momento in cui il piccolo è distratto da qualche gioco o dai nuovi compagni ma dovrà dirgli che la mamma sta andando via. Salutare il proprio bambino sottolineando il distacco è un modo per dargli anche la certezza che si tornerà a prenderlo. Se, al contrario, la mamma ad un certo punto se ne va senza avvisare, è molto probabile che il bambino sviluppi ansia e tema costantemente che la mamma sparisca da un momento all’altro e che voglia abbandonarlo.

Il mio bambino piange disperato”: tranquilla, è tutto sotto controllo

Il pianto come reazione al distacco dalla mamma è sintomo di attaccamento sicuro e pertanto indice di buon funzionamento relazionale con la figura di accudimento. Può capitare che il bambino non pianga i primi giorni ma mostri ansia da separazione in tempi successivi, anche a distanza di mesi.

Anche la mamma ha bisogno di attenzioni

No, non è per capriccio ovviamente, anche questa è una reazione naturale e ora vi spiego perché.

Nei primi giorni di inserimento sarà essenziale che la Tagesmutter concentri le sue attenzioni anche suIla madre. Dovrà entrare in empatia con lei durante tutta la prima fase di passaggio di consegna e separazione. Il momento del distacco infatti è un momento che mette alla prova anche la mamma: ha fiducia nell’educatrice scelta ma si trova ugualmente in uno stato di allarme perché sa anche che il suo bimbo ancora non può esprimere a parole cosa succede quando lei non c’è. La Tagesmutter può dare sollievo a questo senso di incertezza restituendole immagini positive, mandando, ad esempio, messaggi con foto in cui il piccolo gioca sereno per mostrare come ha recuperato dopo il pianto iniziale.

Le paure inconsce di una mamma

“Sono sempre così impegnata tra lavoro e casa, tempo di giocare con il mio cucciolo ce n’è poco e non sono nemmeno molto brava…e se mio figlio preferisce la sua educatrice a me?”. Sotto, sotto tutte le mamme si fanno questa domanda, prima o poi.

Un altro aspetto delicato da affrontare durante l’inserimento è proprio questo senso di inadeguatezza che assale la madre, la sua paura inconscia di perdere terreno con il suo piccolo. Qui sarà di nuovo la tagesmutter ad aiutarla, usando le parole giuste per trasmetterle fiducia, questa volta in sé stessa ed espliciterà il concetto che la vera esperta del suo bambino è proprio lei, la mamma. Le farà comprendere che nessuno può entrare in competizione con lei perché è la madre il pilastro della vita emotiva del suo piccolo, insostituibile con chiunque altro. Non solo le parole ma anche i comportamenti potranno rassicurare madre e bambino: la tagesmutter ai primi approcci non strapperà mai il bambino dalle braccia della mamma o lo rincorrerà ma fare in modo che, fiducioso e incuriosito, le si avvicini o se molto piccolo le protenda le braccine.

L’inserimento al nido è un momento delicato, ci vuole un’educatrice preparata che dia importanza a questa fase e sappia mostrare anche sensibilità ed empatia alle madri e ai loro bambini per aiutarli in questo prova di grande fiducia.